Campari soda

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Un'unione
perfetta

DDove ti vedi fra 10 anni?

Potresti essere ancora seduto in questa terrazza, potrebbe non essere cambiato niente.

Potrebbe essere cambiato tutto. Potresti essere in un grande ufficio di Miami, o tra le montagne del Perù. Non puoi saperlo.

Oggi voglio raccontarti una storia, la storia di chi è riuscito a proiettarsi nel futuro. Una di quelle storie talmente forti che attraversano i muri, gli anni, le epoche e le persone che le vivono.

Torna indietro nel tempo, riapri gli occhi e guarda la bottiglietta che hai davanti.

Ci credi che l’aperitivo che stiamo bevendo ha quasi novant’anni? Portati più che bene.

Da quando è nato non è mai cambiato, è sempre stato così. E sai perché? Perché il prodotto che hai davanti non è mai sceso a patti con il tempo, non ne ha mai avuto bisogno.

Ma per capirlo fino in fondo, dobbiamo fare ancora un passo indietro. Dobbiamo incontrare un uomo rivoluzionario sotto ogni punto di vista. Incontriamo Davide Campari.

Un uomo che non aveva bisogno di un’illuminazione per essere brillante, e non aveva bisogno di corrente perché gli si accendesse una lampadina. Perché nella sua testa era sempre giorno. Ed è proprio così, alla luce del sole, che vide prendere forma la sua più grande idea. A piccole dosi, una sperimentazione dopo l’altra, sempre alla ricerca della perfezione.

Fino a quando divenne un’idea rivoluzionaria.

Un prodotto dal contenuto speciale e dal design unico, come il suo nome: Campari Soda, il racconto in due parole di una perfetta combinazione di ingredienti.

Ma un’intuizione per arrivare dove sei seduto oggi, aveva bisogno dell’aiuto di menti visionarie. Così, il genio imprenditoriale di Davide Campari incontra quello artistico di Fortunato Depero.

Un’unione perfetta almeno quanto l’opera che videro nascere dalle loro idee: il primo cocktail premiscelato della storia contenuto in una bottiglia rivoluzionaria.

Studiata dall’artista per lasciare un segno nel tempo e diventare icona davanti ai tuoi occhi. Così piccola da essere una grande idea, in grado di arrivare ovunque, nei locali, nelle case, perfino nelle tue tasche.

Un drink di design, sia nella forma che nel contenuto, in grado di rovesciare tutti gli schemi.

Depero ideò una bottiglia a tronco di cono, dal contenuto tanto rosso da far invidia all’imbarazzo. Era tanto curata nell’estetica quanto funzionale nella forma, in grado di occupare la metà dello spazio nel trasporto, disponendo una seconda fila di bottiglie che, capovolte, si incastravano alla perfezione nella prima. Era un primato.

Immagina il primo cocktail pronto ancora prima di essere preparato, e senza nessuna etichetta. Un drink che non ha bisogno di stringerti la mano per presentarsi, salta i convenevoli, ma non salta subito alle conclusioni. Ti conquista al primo sguardo e poi ti racconta la sua storia, un sorso alla volta.

Puoi berlo dovunque e con chiunque, non importa.

Sembra tutto casuale, ma Davide Campari aveva pensato anche a questo.

Campari Soda è l’aperitivo che ha capovolto la storia.

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The Spiritheque

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