IIl vento della Sicilia le scompigliava i capelli mentre il sole le baciava cautamente la fronte. Caltanissetta le si parava davanti, in tutta la sua superbia alterigia: del resto erano secoli che era abituata a dominare l’intera valle del Salso.
Un viaggio lungo, il suo, che era partito tempo indietro dal Sud della Spagna in cerca di una compagna con la quale non dialogava più da tempo: l’ispirazione.
@hyphen Signorina, se la vostra meta è trovare qualcosa che avete perduto, non vi è soluzione migliore che cominciare a cercare.
Dietro di lei un uomo, dagli occhi profondi e da rughe intrecciate come vimini. Non era anziano, era qualcosa di diverso. Antico era la parola giusta, antico forse quanto l’intera Sicilia. Lo stava aspettando.
Mi chiamoSalvatore
ma potete chiamarmi tranquillamente Sasà. Vi avrei riconosciuta persino al buio: curiosa e affamata di arte. Venga con me, faccio strada.
Sono la guida che cercava, dopotutto.
Lei non disse nulla e gli lasciò fare strada.
@hyphen Oh, antica e nobile arte quella degli alicatadores non c’è che dire. Una disciplina ferrea, di sapiente uso creativo ed ingegno pittorico. Ne ho conosciuti tanti come Lei, giunti qui da tutta Europa: spagnoli, arabi, portoghesi. Tutti in cerca di ispirazione, tutti in cerca di qualcosa di dimenticato.
Le fece strada, tra le viuzze della città.
@hyphen Caltanissetta, conosciuta anche come la Rocca delle Donne. Questo sì che è un esempio virtuoso della tenacia del gentil sesso che, in assenza degli uomini, era costretta ad amministrare la città. Ma non perdiamoci in chiacchiere, siamo arrivati.
Davanti a lei, in un angolo della città vecchia le si parò davanti quello che stava cercando. Una maiolica antichissima, screziata di giallo, rosso e blu, decorata finemente da figure geometriche perfette.
@hyphen Ecco a lei il primo tassello della sua ricerca. Un sole vibrante, ardente, che illumina fin dalla notte dei tempi la Sicilia, la culla del Mediterraneo. Dobbiamo a lui questi luoghi rigogliosi di vita, di splendore, di colori vivaci e accecanti.
Lei attenta, non disse una parola. Si limitò a replicare sul suo taccuino quelle forme geometriche perfette ed ipnotiche.
Forza, muoviamoci. Siamo solo alla prima tappa, il viaggio è ancora lungo.
Arrivarono così ad Agrigento, ad accoglierli il marmoreo stoicismo della Valle dei Templi.
@hyphen Vede? È qui che la Sicilia trova il suo compimento. Mostriamo la nostra eredità con fierezza, solo noi Siciliani sappiamo cosa voglia dire integrazione. Riesce a respirarla? La nobiltà dei sultani musulmani, l’orgoglio dei duri Vichinghi, l’illuminata sapienza dei filosofi greci: lo spirito della Sicilia è ovunque e aspetta solo di essere scoperto.
Lei rimase immobile, rapita dalla potenza di vestigia antiche di secoli.
@hyphen Basta a perdermi in chiacchiere! Lei è qui per gli azulejos, quelle magnifiche piastrelle smaltate che il mondo non ha mai sazietà di ammirare, e quello avrà. Venga.
Tra i colonnati antichi, due punti di colore colpirono lo sguardo di lei.
Erano duegraziose maioliche.
@hyphen Sapevo che lei aveva buon occhio! Guardi, lassù in cima, ne ha trovate due. Complementari nei colori e nell’essenza. Vede quella a sinistra? Formato da concentrici anelli rossi e attorniato da striature verdi, è il figlio più fiero della Sicilia: un cuore di melograno. È incoronato da una selezione di piante aromatiche, radici amare e semi piccanti perché servono a contrastare e ad equilibrare la dolcezza del suo frutto. E di fianco a lui, in quella maiolica arancione che ne rappresenta la grinzosità unica della buccia, la regina della nostra amata Sicilia: l’arancia amara. È il profumo più intenso che possa mai capitarle di sentire qui; il suo succo, dissetante e aromatico, è il simbolo siciliano di una natura generosa e genuina.
Lei, in religioso silenzio, riportava pazientemente sul suo taccuino forme, colori e fragranze per come li percepiva. Il mosaico si stava componendo.
Il mare! Il mare! era il verso che alcuni secoli prima echeggiò nel Mediterraneo. Le venne spontaneo la voglia di urlarlo, di fronte all’immenso blu che placido rifulgeva i raggi di sole. Dietro una fitta barriera d’arbusti, scostata da Sasà, a picco sulla scogliera, comparve l’ultima tessera di quella sua personale cerca. Un piccolo gioiello di malta, smaltato da striature ondeggianti azzurre in campo bianco.
@hyphen Siamo al termine di questo nostro viaggio, signorina. Di fronte a noi il Mare Nostrum, come solevano definirlo i nostri avi. Quello specchio d’acqua che ci ha nutrito con i suoi frutti e che col suo sale ha insaporito le nostre tavole imbandite nei giorni di festa. Ci avvolge da sempre tra le sue braccia: l’abbraccio amorevole di un padre verso i suoi figli mentre cinge assieme ad essi la sua amata consorte, la Sicilia. Le vibrazioni delle onde e la lenta risacca del mare prendono compimento solo qui, sulle nostre coste.
La ragazza riportò l’ultima maiolica sul suo taccuino, pastellandola con i colori dell’azzurro del mare e con il bianco dell’infinito.
@hyphen Finalmente ci siamo, signorina, ci siamo! Il viaggio è stato lungo ma la compagnia gradita. Vedo nei suoi occhi quell’ispirazione che aveva perso e che ha ritrovato. E cosa ha ritrovato assieme ad essa? Glie lo dico io: l’anima della Sicilia, terra di fusioni di sapori, di commistioni di essenze, di mescolanza di fragranze. Una terra dove nessuno è straniero, una terra che accoglie a braccia aperte chiunque voglia e dove il dono più prezioso è la differenza che rende unici. La terra giusta dove il sole vivace accudisce i figli della natura, il melograno e l’arancia amara, bagnandoli con una promessa di libertà chiamato Mar Mediterraneo. È qui che infine si compie il nostro destino, è qui che le nostre strade si separano.
Assorta dalle ultime pennellate sul taccuino, la ragazza alzò gli occhi per ringraziare Sasà. Ma di lui non vi era più traccia.
Stupita, tornò a guardare quel foglio di carta sul quale aveva disegnato, inciso, dipinto, cogliendo l’anima di ciò che aveva vissuto. Le maioliche si erano finalmente composte, fuse ed incastrate tra loro nell’immagine di un arazzo dai contorni definiti e dalla chiara essenza: