Risk Management

Risk Management

La Società e il Gruppo sono esposti a rischi e incertezze esterne, derivanti da fattori esogeni connessi al contesto macroeconomico generale o specifico del settore in cui opera l’azienda, nonché a rischi derivanti da scelte strategiche e a rischi interni di gestione.

RISCHI OPERATIVI E SPECIFICI

  • Rischi connessi all’attività commerciale internazionale e all’operatività in mercati emergenti

    Coerentemente alla strategia di internazionalizzazione intrapresa, il Gruppo opera, attualmente, in numerosi mercati e intende espandere la propria attività in alcuni paesi in via di sviluppo, in particolare in est Europa, Asia, America Latina e Africa.
    L’operatività nei mercati emergenti espone il Gruppo ai rischi tipici dell’attività internazionale, tra cui l’esposizione alla situazione politica ed economica locale, spesso instabile, alle oscillazioni dei tassi di cambio con le relative difficoltà di copertura, alle limitazioni alle esportazioni e alle importazioni, alle restrizioni e ai vincoli agli investimenti e alle attività promozionali o alle limitazioni al rimpatrio dei dividendi.

  • Rischi connessi alla dipendenza da licenze per l’utilizzo di marchi di terzi e alla dipendenza da licenze concesse a terzi per l’utilizzo dei marchi del Gruppo

    Al 31 dicembre 2017, una quota delle vendite nette consolidate del Gruppo, pari al 7,9%, è derivata dalla produzione e/o distribuzione, su licenza, di prodotti di terzi.
    La risoluzione, la cessazione per qualunque motivo o il mancato rinnovo di tali contratti potrebbero avere effetti negativi sull’attività e sui risultati operativi del Gruppo.

  • Rischi connessi alla concorrenzialità del mercato

    Il Gruppo opera nel settore delle bevande alcoliche e analcoliche caratterizzato da un elevato livello di concorrenza e dalla presenza di un vasto numero di operatori. I principali competitor sono rappresentati da gruppi internazionali di grandi dimensioni in fase di concentrazione che attuano a livello mondiale strategie competitive aggressive. Il posizionamento competitivo del Gruppo, a ridosso dei più importanti player mondiali, spesso dotati di maggiori risorse finanziarie, nonché di maggiore diversificazione sia a livello di portafoglio marchi, sia a livello geografico, rende l’esposizione ai rischi tipicamente connessi alla concorrenzialità del mercato, particolarmente significativa.
     

  • Rischi connessi alla dipendenza dalle preferenze e dalla propensione alla spesa dei consumatori

    Nell’industria delle bevande, un importante fattore di successo è rappresentato dalla capacità di interpretare le preferenze e i gusti dei consumatori, in particolare dei giovani, e di adeguare costantemente le strategie di vendita alla loro evoluzione, anticipando le tendenze del mercato, rafforzando e consolidando l’immagine dei propri prodotti. Ove la capacità del Gruppo di interpretare e anticipare gusti e aspettative dei consumatori e di gestire i propri marchi venisse meno o si riducesse in modo significativo, ciò potrebbe pregiudicare in modo sensibile l’attività e i risultati operativi. La sfavorevole congiuntura economica in taluni mercati condiziona negativamente la fiducia dei consumatori e, conseguentemente, la loro propensione a consumare bevande.

  • Rischi connessi alla dipendenza verso clienti chiave

    In alcuni mercati in cui opera il Gruppo le vendite sono concentrate su un numero limitato di clienti chiave e, pertanto, un eventuale mutamento nelle priorità o deterioramento delle condizioni finanziarie di tali clienti potrebbe avere rilevanti effetti negativi sull’attività e sulle prospettive del Gruppo.
    Inoltre, qualora tali clienti chiave ritenessero che i termini e le condizioni previsti nei contratti non siano più accettabili, potrebbero richiedere la rinegoziazione degli stessi a termini e condizioni meno favorevoli.

  • Rischi connessi al regime normativo dell’industria delle bevande

    Le attività di produzione e distribuzione, esportazione e importazione, commercializzazione e promozione pubblicitaria di bevande alcoliche e analcoliche sono disciplinate da normative nazionali e sovranazionali complesse e articolate, con intenti spesso restrittivi. L’esigenza di regolare in modo sempre più stringente le norme in tema di salute dei consumatori, e in particolare dei giovani, potrebbe comportare, in futuro, l’adozione di nuove leggi e regolamenti finalizzate a scoraggiare il consumo delle bevande alcoliche ovvero a promuoverne un consumo più ridotto, attraverso limitazioni alla pubblicità o aumenti del carico fiscale su determinate categorie di prodotti. Un eventuale cambiamento in senso ulteriormente restrittivo del quadro normativo nei principali paesi in cui il Gruppo opera, potrebbe determinare una diminuzione della domanda dei prodotti offerti dal Gruppo.

  • Rischi fiscali

    Il Gruppo opera in molti Paesi con differenti regolamentazioni fiscali. In molte giurisdizioni, i distillati e vini sono soggetti a dazi sull'importazione e accise, alcuni dei quali sono potrebbero aumentare e influenzare negativamente la domanda di prodotti del Gruppo Campari. Tali cambiamenti potrebbero impattare negativamente i margini di profitto o fatturato, riducendo il consumo complessivo o incoraggiando i consumatori a passare a categorie di bevande alcoliche meno tassate. Inoltre, variazioni significative nell’ambiente fiscale internazionale potrebbero aumentare improvvisamente i costi complessivi di business derivanti da un aumento dell‘aliquota fiscale effettiva del Gruppo e portare ad esposizioni fiscali incerte e/o impreviste. Il Gruppo rivede regolarmente la strategia di business e la politica fiscale alla luce dei cambiamenti normativi e valuta la probabilità di eventuali esiti negativi risultanti da eventuali verifiche al fine di determinare l’adeguatezza degli accantonamenti per imposte.

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  • Rischi connessi alla politica ambientale

    Relativamente ai rischi connessi alla politica ambientale, la direzione industriale del Gruppo si è dotata di una struttura dedicata alla sicurezza, ai controlli qualitativi in materia di inquinamento ambientale, smaltimento dei rifiuti e delle acque. L’obiettivo di tale struttura è il continuo monitoraggio e aggiornamento delle attività industriali del Gruppo in base alle normative vigenti nei singoli paesi in cui lo stesso opera.

  • Rischi connessi alla conformità e sicurezza dei prodotti immessi in consumo

    Il Gruppo è esposto ai rischi connessi alla salubrità dei prodotti immessi in consumo.
    Pertanto, sono poste in essere procedure di controllo allo scopo di garantire la conformità e sicurezza, in termini di qualità e salubrità dei prodotti realizzati negli stabilimenti del Gruppo, coerentemente ai requisiti di legge vigenti, nonché a standard di certificazioni volontari. Sono state definite altresì le linee guida per la gestione degli eventi accidentali, quali processi di ritiro e richiamo dei prodotti dal mercato.

  • Rischi connessi al personale dipendente

    Nei diversi paesi in cui il Gruppo è presente con società controllate, i rapporti con i dipendenti sono regolati e tutelati dai contratti collettivi di lavoro e dalle normative in vigore a livello locale. Eventuali riorganizzazioni e ristrutturazioni, qualora si rendano strategicamente indispensabili, sono definiti sulla base di piani concordati e condivisi con le rappresentanze dei lavoratori. Inoltre, il Gruppo è dotato di una struttura che monitora con procedure specifiche la sicurezza negli ambienti di lavoro; è opportuno evidenziare che il tasso di infortuni sul lavoro negli stabilimenti del Gruppo è allo stato estremamente ridotto e circoscritto sostanzialmente a incidenti di lieve entità.

  • Rischio ambientale e geopolitico

    Il Gruppo opera in circa 190 Paesi. Le attività produttive e l’esecuzione delle strategie di Gruppo sono soggette agli effetti degli eventi naturali e a rischi geopolitici. I cambiamenti ambientali, alcuni dei quali possono avere impatti significativi, potrebbero localmente interferire con la supply chain, nonché danneggiare alcuni clienti. Questi eventi sono generalmente non prevedibili e possono influire sulla stagionalità delle vendite, così come distruttivi eventi naturali (ad esempio uragani) possono danneggiare i prodotti e interrompere la produzione di alcuni impianti. Alcune condizioni metereologiche possono altresì avere un impatto positivo su alcune aree geografiche, mentre le stesse, al contrario, su altri segmenti potrebbero avere effetto negativo. Il Gruppo monitora i rischi ambientali e geopolitici, ha in essere piani di emergenza e sviluppa costantemente programmi per fronteggiare tali crisi. La conformità alle normative e agli standard internazionali e locali è tra le priorità del Gruppo, insieme alla valutazione della continuità aziendale, scenari di back-up e polizze assicurative globali.

  • Rischio di mancato rispetto di leggi e regolamenti

    Il Gruppo è esposto e soggetto a numerose e differenti regolamentazioni, pertanto il rischio di mancato rispetto di leggi e regolamenti, nonché delle politiche di Gruppo, potrebbe danneggiarne la reputazione e/o causare eventuali significative sanzioni pecuniarie. Questo rischio è mitigato dalla realizzazione del Codice Etico, della definizione delle Linee di Condotta Aziendali e dalla formazione periodica dei dipendenti sulle politiche globali. Vengono monitorate e valutate costantemente le attività di internal assurance con il management locale, al fine di migliorare il sistema di controllo interno.

  • Rischi in tema di cyber security

    Per il Gruppo Campari i rischi di cyber security hanno un potenziale impatto globale, sia per la forte interconnessione esistente all’interno del Gruppo, sia a causa della sempre maggiore invasività della tecnologia (e di internet) nello svolgimento delle attività aziendali. In particolare, fra i rischi maggiori connessi alla cyber security, si identificano i danni alla reputazione causati da una violazione/furto di dati sensibili, il malfunzionamento o l’interruzione dei sistemi informatici, l’indisponibilità di servizi online a causa di un attacco cyber e l’aumento dei costi per la risoluzione delle problematiche sopra descritte.

  • Rischi di cambio e altri rischi di natura finanziaria

    Nel 2017, il 58,4% circa delle vendite nette consolidate del Gruppo è stato realizzato su mercati estranei all’Unione Europea. Con la crescita dell’attività internazionale del Gruppo in aree diverse a quella dell’Euro, una significativa oscillazione dei tassi di cambio può influenzare negativamente l’attività e i risultati operativi del Gruppo.
    Tuttavia, la presenza di strutture stabili del Gruppo in paesi quali Stati Uniti, Australia, Giamaica, Brasile, Canada, Russia e Argentina consente una parziale copertura di questo rischio, dato che sia i costi che i ricavi sono denominati nella medesima valuta. Pertanto, l’esposizione a operazioni in valuta generata da vendite e acquisti in valute diverse da quelle funzionali ha un incidenza non significativa sulle vendite consolidate e sui margini consolidati nel 2017. Per quanto riguarda l’analisi dettagliata dei rischi del Gruppo, si rimanda alla nota 39-‘Fondo rischi‘ e, per quelli di natura finanziaria, alla nota 46-‘Natura ed entità dei rischi derivanti dagli strumenti finanziari’, nel presente bilancio.

RISCHI FINANZIARI

I principali strumenti finanziari del Gruppo includono conti correnti e depositi a breve, passività finanziarie verso banche a breve e lungo termine, leasing finanziari e prestiti obbligazionari.
L’obiettivo è quello di finanziare l’attività operativa del Gruppo.
Oltre a ciò, il Gruppo ha crediti e debiti commerciali derivanti dalla propria attività.
I principali rischi finanziari a cui si espone il Gruppo sono quelli di mercato (valuta e tasso di interesse), di credito e di liquidità; di seguito si espone una descrizione di questi rischi e le modalità di gestione degli stessi. Per fronteggiare tali rischi, il Gruppo fa ricorso a strumenti derivati, principalmente interest rate swap, cross currency swap e contratti forward per la copertura dei rischi di tasso di interesse e di cambio.

  • Rischio di credito

    Per quanto riguarda le transazioni commerciali, il Gruppo opera con controparti di dimensioni medio-grandi (grande distribuzione e distributori nazionali e internazionali) in relazione alle quali sono effettuati preventivamente controlli di merito creditizio. Ogni società attua una procedura di valutazione e controllo del proprio portafoglio clienti, anche tramite un costante controllo degli incassi. In caso di eccessivi o ripetuti ritardi, le forniture vengono sospese. Le perdite su crediti storicamente registrate sono molto basse in rapporto al fatturato e al monte crediti annuo e significative coperture e/o assicurazioni. L’importo massimo del rischio alla data del bilancio è pari al valore contabile dei crediti commerciali. Le transazioni finanziarie sono effettuate con primari istituti nazionali e internazionali, il cui rating viene monitorato al fine di limitare il rischio di insolvenza della controparte. L’importo massimo del rischio alla data del bilancio è pari al valore contabile di queste attività.

  • Rischio di liquidità

    L’elevata capacità di generare cassa tramite le proprie attività operative consente al Gruppo di ridurre al minimo il rischio di liquidità, inteso come difficoltà a reperire fondi per far fronte al regolamento delle proprie passività finanziarie.
    La presente tabella riepiloga il profilo per scadenza delle passività finanziarie al 31 dicembre 2017 basato sugli obblighi contrattuali di rimborso, inclusi gli interessi, non attualizzati. Per quanto riguarda i debiti commerciali e le altre passività, si rimanda alla nota 40-‘Debiti verso fornitori e altre passività correnti’.

    31 dicembre 2017 A vista Entro 1 anno Da 1 a 2 anni Da 3 a 5 anni Più di 5 anni Totale
      € milioni € milioni € milioni € milioni € milioni € milioni
    Debiti e finanziamenti verso banche - 19,6 3,6 303,6   326,8
    Prestiti obbligazionari - 30,0 249,0 659,3 156,5 1.094,8
    Leasing immobiliare - 0,1 0,1 0,3 0,9 1,4
    Altri debiti finanziari - 0,8       0,8
    Totale passività finanziarie - 50,6 257,2 963,2 157,4 1.423,9


    I debiti finanziari del Gruppo, a eccezione dei debiti non correnti che hanno scadenze fisse non prorogabili, sono rappresentati da debiti bancari a breve.
    Il Gruppo, tramite la propria liquidità e la forte gestione di cassa derivante dalla propria attività operativa ha sufficienti risorse per potere affrontare gli impegni finanziari nelle scadenze prestabilite.
    Inoltre, vi sono linee di credito non utilizzate che possono coprire eventuali aumenti nei fabbisogni di liquidità.

     

RISCHI DI MERCATO

Il rischio di mercato consiste nella possibilità che variazioni dei tassi di cambio, dei tassi di interesse o dei prezzi delle materie prime o commodity (alcool, erbe aromatiche, zucchero) possano influire negativamente sul valore delle attività, delle passività o dei flussi di cassa attesi.

  • Rischio di prezzo

    Il prezzo delle materie prime dipende da un’ampia varietà di fattori, difficilmente prevedibili e in larga misura non controllabili dal Gruppo. Sebbene storicamente il Gruppo non abbia incontrato particolari difficoltà nell’acquisto delle materie prime in misura adeguata e di qualità elevata, non si può escludere che l’insorgere di eventuali tensioni sul fronte dell’offerta possano comportare difficoltà di approvvigionamento causando un incremento di costi con conseguenze negative sui risultati economici del Gruppo.

     

  • Rischio di tasso di interesse

    Il Gruppo è esposto al rischio di oscillazione dei tassi sulle proprie attività finanziarie, sui debiti e prestiti bancari e sui contratti di leasing.
    I prestiti obbligazionari della Capogruppo del 2012, del 2015 e del 2017 sono regolati a tasso fisso. Globalmente, al 31 dicembre 2017, la quota di debito a tasso fisso del Gruppo è pari al 65% del totale dei debiti finanziari.

    Analisi di sensitività

    La seguente tabella mostra gli effetti sul conto economico del Gruppo alla sensitività di una possibile variazione nei tassi di interesse, mantenendo costanti tutte le altre variabili.  Un valore negativo nella tabella riflette una potenziale riduzione netta dell’utile e del patrimonio, mentre un valore positivo riflette un potenziale incremento netto. Le ipotesi assunte in termini di una variazione ragionevolmente possibile dei tassi sono basate su un’analisi dell’andamento degli stessi alla data di bilancio.
    Gli effetti sul conto economico sono gli effetti di un intero esercizio nell’ipotesi di variazione dei tassi, calcolati sulle attività finanziarie del Gruppo e sulle passività finanziarie a tasso variabile. Per quanto riguarda le passività finanziarie a tasso fisso coperte da interest rate swap, la variazione dello strumento di copertura compensa la variazione del debito sottostante, con effetto praticamente nullo a conto economico.
    Gli effetti al netto delle imposte sono i seguenti.

     

    Incremento/decremento dei tassi di interesse in punti base Conto Economico
    31 dicembre 2017   Aumento tassi interesse
    (€ milioni)
    Diminuzione tassi interesse
    (€ milioni)
    Euro +/- 5 basis point (0,6) 0,6
    Dollaro  +30/-10 basis point 0,3 (0,1)
    Altre valute   0,8 (1,0)
    Effetto totale   0,5 (0,5)
  • Rischio di cambio

    Il Gruppo sviluppa la propria attività di business a livello internazionale, con un incremento delle vendite realizzate sui mercati non appartenenti all’area Euro in progressiva crescita. Tuttavia, la presenza di strutture stabili del Gruppo in paesi quali Stati Uniti, Brasile, Australia, Argentina, Russia e Svizzera consente una parziale copertura del rischio di cambio, dato che sia i costi che i ricavi sono denominati nella medesima valuta.
    Pertanto, l’esposizione a operazioni in valuta generata da vendite e acquisti in valute diverse da quelle funzionali ha un incidenza non significativa sulle vendite consolidate nel 2017. Per quanto riguarda queste operazioni, la policy del Gruppo prevede il controllo di tale rischio mediante il ricorso a vendite o acquisti forward.

    Analisi di sensitività

    Sono stati analizzati gli effetti economici derivanti da una possibile variazione dei tassi di cambio contro l’Euro, mantenendo costanti tutte le altre variabili. Si precisa che quest’analisi non include l’effetto sul bilancio consolidato della conversione dei bilanci delle controllate denominati in valuta estera a seguito di una possibile variazione dei tassi di cambio.
    Le ipotesi assunte in termini di una variazione ragionevolmente possibile dei tassi sono basate su un’analisi delle previsioni attese dalle agenzie di informazioni finanziarie alla data di bilancio.
    La tipologia di operazioni considerate in questa analisi sono le operazioni di acquisto e vendita in valuta diversa dalla valuta funzionale delle società. Gli effetti sul patrimonio netto sono dati da variazioni nel fair value dei contratti forward su operazioni future, strumenti usati come copertura dei flussi di cassa.
    Si evidenzia tuttavia che gli effetti di quest’analisi non sono risultati significativi.